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venerdì, febbraio 14, 2014

Dal governo del Partito al Governo dal Partito.

Dal governo del Partito al Governo dal Partito.

Quanto deciso ieri dalla direzione nazionale del Partito Democratico, chiedere un passo indietro a Enrico Letta per procedere con un nuovo governo, è stato senza dubbio un passaggio difficile. Non nel senso che "non lo si accetta" ma nel senso che è proprio difficile da comprendere.

Vado per punti, tanto in questi giorni se ne leggono tante e mi pare inutile ripetermi.

1. La Direzione nazionale ha votato a grande maggioranza l'ordine del giorno in cui si chiede un passo indietro a Letta e credo che la quella ampia maggioranza sia composta da due anime principali: una che spera e punta tutto su un successo del Governo Renzi per poi incassare il successo prendendosi tutto il Partito, l'altra che spera nel fallimento del Governo Renzi per levarsi dai piedi un competitor pericoloso. E tutto questo non mi rasserena.

2. Mi pare evidente la scommessa fatta dal Segretario che certo non è nuovo a queste scelte, questa volta però più che lui rischia tutto il PD. Rischia di bruciare una speranza di cambiamento che ha convinto tanti nostri elettori, che ora sono un goccino disorientati. Su questo, sulla scommessa di Renzi da vedere Gramellini e Castelnuovo de La Stampa.
La cosa importante è che la scelta di Renzi sia fatta per guidare ora il Governo per fare poi vincere le elezioni al PD, e non perché non vincendo rischierebbe di non andare al Governo: si guida un Partito certo con l'obiettivo di vincere le elezioni ma non si deve pensare che guidarlo senza andare al Governo sarebbe inutile....
Leggete anche Macaluso e la sua interpretazione delle vicende degli ultimi giorni, è interessante come punto di vista.

3. A mente fredda mi pare un azzardo gridare al bis del 1998, allora l'Ulivo aveva, certo risicata, una maggioranza al Senato e una trovata alla Camera avendo vinto le elezioni, adesso non è andata così, obiettivamente va detto. Mi fa però specie tutto questo scandalizzarsi verso un governo "non votato dai cittadini"; mi permetto di svelare un segreto: siamo in una repubblica parlamentare, si elegge il Parlamento, non si sceglie il Governo.

Si può essere d'accordo sull'opportunità politica di una crisi come questa ma gridare allo scandalo è proprio troppo!

Quindi che dire.... speriamo bene!

Stiamo sereni!