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venerdì, novembre 27, 2009

I regali alle mafie.

I regali alle mafie.

La lotta alla criminalità organizzata passa attraverso tanti strumenti, dalle leggi all'azione delle forze dell'ordine, passando per uno stato che assicuri quotidianamente la sua presenza sul territorio.

Uno dei mezzi che negli ultimi anni si è rivelato molto utile è quello della confisca e riutilizzo dei beni tolti alle mafie. Il lungo processo che ha portato ad una legge seria sulla confisca dei patrimoni mafiosi è iniziato nel 1982 con la legge 646/1982 "Rognoni-La Torre" (Virgilio Rognoni era allora Ministro della Difesa DC, Pio La Torre Segretario del PCI siciliano ucciso dalla mafia dopo l'approvazione del testo), legge che è stata resa maggiormente efficace nel 1996, legge 109/96, inserendo la possibilità del riutilizzo per fini sociali dei beni confiscati.

La questione a dire la verità sarebbe più complessa, cercherò di spiegarla meglio in un apposito post.

Uno dei cardini della legislazione era che i beni rimanevano di proprietà dello Stato, ero dati in concessione ai soggetti utilizzatori. Perchè non si vendevano? Perchè vendendoli sarebbe altissimo il rischio che i beni confiscati ritornino nelle mani delle stesse associazioni mafiose a cui sono stati tolti, magari attraverso un prestanome.

E che fa il Governo Berlusconi? Pensa bene di aprire le porte alla vendita di questi beni... E quando? Proprio successivamente allo scudo fiscale che permetterà in Italia il rientro di ingenti capitali accumulati all'estero anche dalle organizzazione criminali... Che si troveranno così fra le mani tanta liquidità che vorranno investire.

Vi segnalo sul tema l'importante iniziativa di Libera, ARCI, ACLI, CGIL, CISL, UIL e tante altre associazioni che si battono contro le mafie. Si tratta di un appello per scongiurare la possibilità di vendere i beni confiscati.

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Sul tema rapporti mafia-stato vi segnalo questo interessante articolo di Repubblica di oggi.