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venerdì, maggio 03, 2013

Il governo Letta ed un grande partito di sinistra del 12%.

Il governo Letta ed un grande partito di sinistra del 12%.

Sul treno in direzione Pistoia per andare alla segreteria provinciale del PD mi viene la cattiva idea di scrivere queste poche righe per provare a dire la mia sul nuovo Governo Letta e sul mio Partito, il PD.

Inutile nascondere la difficoltà rappresentata dal passaggio che stiamo vivendo, una cosa del tutto eccezionale in un momento drammatico per il nostro paese. Sul Governo penso sia presto per esprimere un giudizio, per la prima volta dopo anni l'esecutivo Letta dovrà essere giudicato per quello che riuscirà a fare dato che le opposte tifoserie degli ultimi vent'anni pro e contro Berlusconi siedono insieme allo stesso tavolo.

Ritengo anche che a questo punto, dopo che il paese è senza un Governo nel pieno dei suoi poteri dalla fine del 2012 e con l'unica alternativa di tornare a votare con la lotteria del Porcellum e senza affrontare robetta come l'Iva al 22% o i fondi per la cassa integrazione in deroga, tornare al voto a fine giugno sarebbe stato un azzardo troppo arduo.

Mi preme però soffermarmi sul percorso degli ultimi due mesi, rivedendo anche parte di quello scritto in un precedente post. Il concetto fondamentale però mi pare uno, ovvero l'errore fatto dal PD di far finta di aver vinto le elezioni e di cercare Grillo.
Era assai poco possibile, forse per niente, fare un governo con chi da quotidianamente dei ladri a tutto il Partito, che si augura la sparizione di partiti e sindacati e se la prende pure con il 25 aprile, ed ha un programma assai poco credibile.

Se il giorno dopo il voto avessimo ammesso subito la ""sconfitta"" dicendosi disponibili ad un governo su alcuni punti chiari (su lavoro, crescita, tasse, assetto istituzionale) senza guardare solo a grillo forse le cose sarebbero andate diversamente.

In questo percorso passano le presidenze delle due camere e il Quirinale.
Sul Presidente della Repubblica: il centrosinistra da solo non aveva i numeri e doveva quindi individuare un candidato in grado di raccogliere consensi oltre il proprio schieramento, ed anche nel centrosinistra stesso.
Se il voto per il Quirinale si inserisce in questo schema si comprende anche  meglio perché non era fattibile il sostegno a Rodotà, primo perché sarebbero mancati (anche per lui) molti voti del PD e poi perché avrebbe chiuso ogni strada sul governo dal momento che un esecutivo con i grillini non era fattibile.
Certo magari le cose potevano essere gestite meglio ed un candidato, o una rosa, con queste caratteristiche doveva essere scelto prima dai gruppi parlamentari e dopo portato agli altri presenti in Parlamento.

Sui franchi tiratori ci tengo però a dire che, se sono certo censurabili i famosi 101, lo sono anche quelli che non hanmo votato Marini. E, purtroppo, il primato di aver violato per primo il vincolo delle decisioni prese a maggioranza su questo non spetta a sel....

Sul sostegno al Governo si apre anche una partita importante legata alla tenuta ed al futuro del Partito. In tanti, Vendola per primo (primo anche a fare il Governissimo con un montiano ex An nella sua Puglia) hanno subito iniziato a litigarsi gli incazzati e sfiduciati... ed in tanti anche all'interno del partito pensano che sarebbe meglio chiuderla qui e tornare ad un grande partito di sinistra del 12 %... Che faccia riferimento al mondo e contesto storico della sinistra che, ammesso sia mai esistito in tutta Italia, ora se non è sparito è messo parecchio male.
Io credo che il progetto del PD sia ancora valido... se vogliamo una sinistra credibile e vincente (che nella storia dell'Italia è sempre stata minoritaria, non viviamo nel paese del socialismo) non vedo altra strada. Certo il partito e molti suoi dirigenti sono da rinnovare, ma pensare di risolvere ogni passaggio difficile con una scissione ci servirebbe a poco.

Anche perché, ad essere pignoli, il PCI nel '78 s'è spaccato? E nel '46-47? E lo sapete che salvo Leone e Segni ha votato tutti i presidenti della Repubblica con la DC? Compreso il liberale Einaudi e la mente di gladio Cossiga..

E in Europa, l'Spd si è forse sciolta dopo i, vari, governi in coalizione con la CDU-CSU? Nel Regno Unito i lib-dem (nati dai socialdemocratici) ora governano con chi, certo insieme a Blair, era a favore della guerra in Iraq ed allora erano l'unico partito contrario.

"Eh ma noi siamo in Italia".. Benissimo, sarebbe l'ora si diventasse più europei...