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sabato, ottobre 04, 2014

Breve scritto da iscritto sugli iscritti al PD.

Breve scritto da iscritto sugli iscritti al PD.

Non mi interessa alimentare la discussione su quanto trapelato ieri sui giornali sul tesseramento PD, dico solo che le tessere sono arrivate a Giugno e che normalmente ogni anno il tesseramento si chiude fra febbraio e marzo dell'anno dopo quindi fare un bilancio ora mi pare prematuro. Sugli iscritti è normale il calo.

Prima di tutto un dato: il Pd resta comunque il partito con più iscritti in Europa, anche della SPD in un paese (la Germania) con più abitanti di noi. Non si può pretendere che cambi la politica, cambino i partiti ma restino gli iscritti. La militanza è cambiata, non si fa più, magari purtroppo, con le tessere.
Due numeri:
Partie Socialiste francese 217.828 nel 2006
Labour Party 172.819 nel 2010
SPD 590.485 nel 2005
PD nel 2013 540.000 circa.

È evidente che di per se gli iscritti non significano successo o un partito forte, il Labour ne ha molti meno e non mi pare meno forte del PD.

Il fatto è che la militanza è cambiata tanto nei numeri quanto nei modi: prima ci si iscriveva ai partiti perché era l'unico modo per fare attività politica, ora nel PD (l'unico partito contendibile e con un minimo di vita interna) tutto o quasi lo decidono le primarie, la TV ed i new media hanno un impatto fondamentale nelle campagne elettorali (quanti di voi hanno visto un manifesto o ricevuto un volantino dai grillini l'anno scorso?) ed è inevitabilmente un calo della membership tradizionale.

Questo è un allarme? Forse si, di sicuro va presa come una sfida e non come un pericolo, la Sinistra non può aver paura di questo e deve inventarsi nuove forme per adeguarsi ai tempi nuovi, anche perché credo che questo processo sia inevitabile per ogni paese Europeo. Blair, per quanto possa condividerne poco delle idee politiche, sfondò grazie ad un fine lavoro di comunicazione subendo un crollo degli iscritti al Partito (specie dopo l'Iraq), Segolene Royal in Francia venne sostenuta da ampie parti del gruppo dirigente dopo che i sondaggi la davano per vincente alle presidenziali. Ecc... La cosa non va bene? Forse sì, l'immagine prevale sui contenuti e sulla militanza. Mi rompe le palle anche a me ma è così, pensare di poter aggirare l'ostacolo non è (appunto) pensabile. Tutto questo va affrontato con una discussione seria sulla forma partito, discussione che nel PD è rinviata dal 2009...

E, fra l'altro, più che i numeri mi preoccupa la qualità della membership. Ha senso avere molti iscritti e molti circoli ma dove la maggioranza non fa attività, non è radicata e cresce solo per i congressi? Io onestamente penso che un modello tipo Labour (pochi iscritti ma tutti coinvolti nelle scelte importanti e una ampia rete di associazioni legate al Partito) sarebbe preferibile. Ovviamente il tutto in un contesto serio e di regole certe e non cambiate ad ogni congresso.