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sabato, settembre 06, 2014

Dopo 7 anni siamo sempre lì...

Dopo 7 anni siamo sempre lì...

Riparte la discussione sull'opportunità o meno che il Segretario del PD sia anche presidente del consiglio.

Il problema secondo me non è tanto il tema della discussione quanto la discussione stessa: ma come è possibile che un Partito, il primo partito italiano, dopo 7 anni e dopo due congressi nazionali discuta ancora delle norme alla base della sua vita organizzativa, della sua forma Partito.

Intendiamoci, non c'è niente di scandaloso in un partito che decida di mantenere la doppia figura segretario - premier, come non ci sarebbe da scandalizzarsi se si decidesse l'autonomia fra le due cariche. Basta scegliere. E il PD, si può essere o meno d'accordo, ha scelto il coincidere delle figure di segretario e premier.

Nel 2009 Bersani aveva come punto di forza del suo programma la convocazione di una conferenza organizzativa proprio per mettere in discussione la forma Partito, certo effettivamente dopo due anni era un po' prestino ma era una proposta legittima.
La conferenza d'organizzazione non venne fatta, e siamo rimasti a discutere.

Va da sé che in un partito ognuno sia libero di dire ciò che pensa ma se ampii settori del Partito discutono sulle norme alla base dello stesso c'è qualcosa che non va....

Fra l'altro dire che il coincidere delle figure non sia patrimonio della sinistra è un errore. Un errore perché Blair in Inghilterra era premier e segretario, Zapatero in Spagna era premier e segretario, nella SPD Willy BrandtSchroeder erano segretario e cancelliere, in Svezia Olof Palme ha ricoperto entrambi i ruoli per anni e quello di segretario per 17 anni.

Si può discutere e lo si deve fare in un Partito ma continuare a farlo ignorando le regole statutarie e mettendole in discussione ogni pochino non credo ci faccia bene.

Semmai dovremmo discutere di come aggiornare e adattare la forma Partito alle nuove necessità ed alle attuali risorse economiche.