Crisi di governo.... E di un paese.
Crisi di governo.... E di un paese.
In queste ultime ore la crisi del governo Berlusconi quater é giunta all'apice. Ma abbiate pazienza, io non ce la faccio a essere troppo contento. Abbiamo davanti a noi mesi difficilissimi, non per il PD o per il governo uscente, ma per l'Italia.
Che fare adesso??? Io una mezza idea ce l'ho.
Con una doverosa premessa: tutti ora chiaccherano ma la Costituzione parla chiaro, chi deve guidare questo percorso é il Presidente della Repubblica. E chi rimane "sovrano" é il Parlamento, non il presidente del consiglio, i suoi compari o amici. E per fortuna abbiamo un Presidente della Repubblica che é persona seria.
Io preferirei si procedesse così:
- Berlusconi si dimette, si avviano le consultazioni;
- Napolitano da l'incarico ad una figura di indubbia competenza ed affidabile che forma un nuovo governo sulla base di un programma chiaro (legge elettorale, legge finanziaria seria, sblocco del patto di stabilità agli enti locali virtuosi);
- Il nuovo governo ottiene la fiducia, non una fiducia "tecnica" perché di tecnico in parlamento c'è poco, una fiducia politica delle forze politiche tutte che si dimostrano responsabili verso il paese e non solo verso i propri voti...
- Quanto può durare questo governo? Non lo so, anche fino al 2013, ma certo m'accontenterei arrivasse a metà primavera.
Tutto questo perché il PD ha paura del voto? Non credo. Direi semmai perché c'é la consapevolezza che in un momento come questo il paese ha bisogno di tutto tranne che di due mesi di nonguida e di campagna elettorale non sui contenuti ma sugli attacchi all'avversario. Si dice che in Spagna i mercati hanno guadagnato fiducia dopo l'annuncio delle elezioni anticipate e la non ricandidatura di Zapatero. Vero. Peccato che dall'annuncio al voto stiano passando diversi mesi.... Mesi in cui si è lavorato.
Sul programma del nuovo governo, cosa dovrebbe fare? Patrimoniale sui grandi patrimoni immobiliari e finanziari, sblocco del patto di stabilità per i comuni che hanno già le risorse disponibili ma che non le possono spendere (magari togliendo dal patto le spese per l'edilizia scolastica), contributo sui capitali rientrati in italia con la scudo fiscale, misure serie per la lotta all'evasione (tracciabilità pagamenti, limite pagamenti in contanti, pubblicità dichiarazione redditi, ecc).
E la “lettera della BCE”? La lettera della BCE dava diversi spunti, alcuni condivisibili altri meno. Quello che conta é il risultato: risanare i conti e far ripartire il paese e la sua crescita.
E sempre sulla lettera, i tanti (qualcuno anche nel PD) che si divertono a fare gli iperliberali non dovrebbero dimenticarsi che si dice anche "...stabilendo un sistema di assicurazione dalla disoccupazione e un insieme di politiche attive per il mercato del lavoro che siano in grado di facilitare la riallocazione delle risorse verso le aziende e verso i settori più competitivi." Una cosa che non so quanto sia condivisa dai tanti iperliberali di cui sopra.
E si dice anche che "... piena liberalizzazione dei servizi pubblici locali e dei servizi professionali.". In Italia l'unico ad aver liberalizzato qualcosa di recente é stato Bersani!
Forse non si può prendere solo ciò che ci piace della lettera? Vero, ma se permettete siccome gli obiettivi sono chiari (quello che conta è quello), sul come arrivarci qualche osservazione l'ho fatta.
0 Comments:
Posta un commento
<< Home