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domenica, dicembre 03, 2017

Nuovi fascismi e deboli resistenze


Nuovi fascismi e deboli resistenze

Anche (anche) in Italia si scopre che i movimenti fascisti ed estremisti rialzano la testa... la prima reazione è "Ah, buongiorno!".

La seconda è capire come la sinistra in questi anno ha affrontato questa crescita. Male.

Come scrive Corrado Ocone a sinistra si pensa di poter riproporre di nuovo schemi del passato alla situazione di disagio e disuguaglianza attuale. Quindi operaio = sinistra, resto = destra.
Peccato che in questi anni il disagio e le differenze della crescita abbiano colpito maggiormente proprio quelle classi più deboli che erano il riferimento della sinistra.

Erano perché non lo sono più almeno dal 1992 ma in molti a sinistra hanno fatto finta di nulla.

In tutto questo si inserisce una militanza antifascista che si limita a celebrare in naftalina la Resistenza, a cui non diremo mai grazie, confondendola però con la militanza politica.

Questo ha ridotto un valore che dovrebbe essere alla base della nostra Repubblica ad uno slogan di una parte minoritaria (da sempre) del paese.

La cosa più preoccupante, molto più di nuove aggregazioni a sinistra che garantiscano il posto a qualcuno, dovrebbe essere come il profondo disagio nella classi popolari possa aprire praterie a questi movimenti estremi molto più di quanto avvenne nei primi anni del '900.

Ma per un pezzo di "sinistra il primo problema resta il PD, quindi ben venga se un anno fa si sdoganava questi neo fascistelli legittimandoli sedendo dalla stessa parte nella campagna per il referendum costituzionale.


Ci sarà da lavorare e da ripartire da quelle fasce deboli della società che in questi anni molti a sinistra hanno guardato con commiserazione perché non concepivano le loro paure davanti a un mondo che sì apriva ma per loro si chiudeva.