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mercoledì, settembre 04, 2013

Il senso di un Partito e la necessità di confrontarsi.

Il senso di un Partito e la necessità di confrontarsi.
Nelle ultime ore il dibattito sull'elezione del segretario nazionale è stato caratterizzato da importanti novità sul fronte del sostegno a Renzi, a partire dalla scelta di Franceschini e dei suoi, della maggior parte dei suoi, di sostenere il sindaco.
Subito dopo da più parti si è sollevata una domanda: ma allora Cuperlo che si candida a fare?
Questo non lo ritengo un semplice quesito ma un frutto della natura del nostro partito, e lo spiego in due punti:
1. Mi pare evidente che si sta dando per scontato come lo scontro sia semplicemente fra renzi e contro renzi. Quindi il candidato è uno, gli altri sono un unico contro renzi. E questo basterebbe per dire che la discussione politica è a zero e siamo solo alla contrapposizione fra leader. Anche perché non può che essere così! tanti parlano di congresso congresso ecc.... ma questo non è un congresso, qui avremo solo da votare per eleggere un segretario nazionale. E qui sta uno dei tanti problemi del PD, si sono previsti tanti momenti ma confronti veri sui contenuti non se ne sono previsti, si vota e andare.
2. Da qui il passo successivo è dire: tanto perdete, e anche miseramente, che vi candidate a fare? Perché non si tratta di confrontarsi su idee e programmi diversi, proposte alternative sul Pd e sull'Italia. Se così fosse non ci sarebbe alcun problema ad accettare visioni diverse e quindi candidati diversi, ma qui si tratta solo di votare e vincere, un candidato da 20 % non servirebbe a nulla.
Temo quindi che l'ammucchiata che si sta prospettando pro Renzi finirà per commettere lo stesso errore del 2007, con un falso dibattito ed un unanimismo in cui ognuno rimane sulle proprie idee e non ci si confronta, per poi trovarsi in acque agitate alle prime difficoltà. Quando tutte le differenze torneranno a galla.
Ah, devo ancora finire di leggere il primo documento di Cuperlo, appena fatto dirò cosa ne penso.